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BLONDE | MARGE MONKO

L’opera fotografica Blonde (2021), di Marge Monko, nasce da una commissione realizzata per la mostra collettiva Landscapes of Identity: Estonian Art 1700–1945, avvenuta presso il  Kumu Art Museum nel 2022. Il focus della mostra era quello di stabilire il ruolo dell’arte all’interno della società e come essa possa influire nella costruzione dell’identità dell’individuo e di una comunità. Marge Monko presentando questo dittico propone una riflessione sulla raffigurazione canonizzata della donna nella cultura dell’Estonia proponendo una sottile ma appuntita critica ai canoni visivi che hanno caratterizzato la cultura estone e che tutt’ora influenzano la raffigurazione tradizionale della donna. 

Presentando un lavoro fotografico rigoroso in cui le immagini dimostrano una grande attenzione alla resa del dettaglio e alla fase di ripresa quanto quella di stampa, Monko realizza un dittico in cui viene raffigurata lo stesso soggetto: una ragazza giovane, bionda e dagli occhi azzurri. I due dittici riportano due diverse angolazioni di ripresa: nella prima immagine la ragazza viene presentata di profilo, nella seconda invece con un’angolazione di 45 gradi. Questa scelta di mettere in posa la modella in due posizioni canoniche nella ritrattistica fotografica creano anche un rimando diretto alla rappresentazione fotografica usata a fine Ottocento per scopi etnografici e di ricerca scientifica: al limite tra il carcerato e l’animale sotto lente di ingrandimento, la persona viene priva della sua identità e presentata come un soggetto plastico e apatico. A questa prima significazione Monko aggiunge una serie di indizi da cui hanno avuto origine una serie di stereotipi: nella prima immagine la ragazza tiene tra le mani la palette per la colorazione dei capelli in questo caso tutta orientata su toni biondi. Nella seconda immagine invece la ragazza tiene tra le mani la palette colori Kodak utilizzata in fase di stampa per rendere al meglio la colorazione della pelle ma perfezionato solo sulla colorazione della pelle di individui di carnagione chiara. Questi due indizi denotano come culturalmente vengano riportati dei gusti o delle tendenze incentrate su uno stereotipo o un modello maggiormente condiviso. 

L’artista facendo convergere questi indizi e riferimenti cerca di definire i tratti etnografici vigenti nella cultura estone in cui sia da un punto di vista pittorico che da un punto di vista mediatico faceva della donna dalla carnagione chiara, capelli biondi e occhi azzurri lo standard femminile di quell’area. Blonde è una provocazione estremamente elegante ed elaborata in cui l’artista riesce ad includere anche una riflessione sulla tecnica fotografica e la ripresa stessa presentando delle immagini in cui vengono messi in mostra le diverse tecniche di costruzione di identità e standard di bellezza. La staticità del soggetto e degli strumenti che la circondando suggeriscono la chiusura di uno stereotipo nonché la sua criticità nell’instaurarsi all’interno di un contesto sociale: le singole caratteristiche che vigono nella produzione e diffusione delle immagini vanno a plasmare lo stereotipo modificando l’interazione tra gli individui e comunità. Marge Monko lascia quindi un invito a ripensare le immagini che vigono nella cultura visuale del presente e quindi scoprirne le origini. 

Marge Monko
Blonde, 2021
Vinyl adhesive 411 x 222 mm; Pigment photo mounted on dibond, 700 x 850 mm
Commissioned for the collection exhibition Landscapes of Identity: Estonian Art 1700–1945 in Kumu Art Museum. Curated by Kadi Polli and Linda Kaljundi

05/04/2023

Marge Monko, Blonde, 2022, installation view , Landscapes of Identity: Estonian Art 1700–1945 in Kumu Art Museum

Marge Monko, Blonde, 2022, installation view , Landscapes of Identity: Estonian Art 1700–1945 in Kumu Art Museum