Kiasma, näyttely, Kontti, ripustuskuva
Jani Ruscica  
Conversation in Pieces, 2016  
monimediallinen installaatio/multimedia installation  
Kiasma, Kontti, 4.3.–4.9.2016  
Courtesy of the artist, Galerie Anhava, Helsinki and Otto Zoo, Milan    

Koostuu osista: 
Soittorasia/ Speldosa/ Music box  
 Valmistajat: viilutus: Quentin Smith  
metallityö: Annette Petch  
puutyö: Becca Hopkinson
Toteemipaalu/ Totempåle/ Totem pole  
 Valmistajat: soittimen rakenteet: puhallinsoittaja Werner Durand  
3D-mallinnus: Dan Falta   
veistotyö: Jan Kolar  
Wilman puku/Wilmas dräkt/Wilma’s outfit  
Valmistajat: peruukki ja asu: Salla Yli-Luopa  
naamio: Inoue Corporation  
Marionetit/Marionetter/Marionettes  
Valmistaja: Petr Skacel
KUVASSA: Parlamonium
Valmistaja: elektroniikka: Gregoire Rousseau  
puutyö: Mirek Träskman   
Omakuva/Självporträtt/Self-portrait   
Valmistaja: imothy Selberg  

kuva / Photo:
Kansallisgalleria / Pirje Mykkänen
Finlands Nationalgalleri / Pirje Mykkänen
Finnish National Gallery / Pirje Mykkänen kiasma ripustuskuva 3. krs
 taiteilija: Ruscica, Jani
Inventaarionro N-2016-43:A-G
teosnimi: Conversation in Pieces
haltija: Kansallisgalleria / Nykytaiteen museo Kiasma
ajoitus: 2016
tekniikkateksti: kuusi esineteosta/veistosta sekä video
pääluokka: installaatio

CONVERSATION IN PIECES | JANI RUSCICA

Jani Ruscica porta avanti la sua ricerca attraverso diversi linguaggi, passando dalla fotografia al video, dalla scultura al disegno. Seguendo questa multidisciplinarietà l’artista costruisce la sua opera Conversation in Pieces (2016) costituita da un insieme di oggetti posizionati su un palcoscenico che prendono vita grazie ad una serie di performance programmate.

I cinque oggetti, eco dell’opera teatrale di Luigi Pirandello sei personaggi in cerca di autore, in qualche modo sostituiscono gli attori e si posizionano essi stessi come nuovi protagonisti di una possibile piece teatrale con una loro autonomia e identità. Su questo palcoscenico gli oggetti trovano infatti lo spazio per raccontarsi in un tempo sospeso che genera il dubbio se ci sia già stata la performance o se gli oggetti stiano silenziosamente aspettando di essere attivati. L’installazione, infatti, vive momenti diversi in cui dei performer attivano i diversi componenti, questa attivazione va a creare un nuovo tipo di dialogo tra i diversi oggetti presenti sul palco. I personaggi/oggetti sono stati scelti con molta cura dall’artista: sono infatti tutti oggetti realizzati con degli artigiani e che riprendono storie e aneddoti particolari di diversi contesti ed epoche. Si ha così la materializzazione dello strumento immaginario del Parlamonium descritto da Walter Benjamin, oppure le marionette realizzate somiglianti ai paleoartisti, i gemelli Adrie e Alfons Kennis, un carillon ripreso dal cartone animato sovietico Shkatulka s sekretom e anche una testa da ventriloquo che assume le sembianze dell’artista stesso.

Conversation in pieces è un’opera che vuole concentrarsi sui diversi gradi relazionali che intercorrono tra le persone come tra gli oggetti. Il titolo stesso rimanda al filone pittorico in cui le figure all’interno dell’immagine erano rappresentate in conversazioni o atteggiamenti di collettività. L’azione interessante di Ruscica è lo spostamento che ha messo in atto: al centro non ci sono più le persone ma gli oggetti, che riescono a vivere indipendentemente e diventando centro della conversazione oltre che attivatori dello spazio. Gli oggetti, come l’uomo, non si limitano ad esistere ma si realizzano nel loro continuo interscambio con gli elementi circostanti e con lo spazio ospitante: giocando tra le diverse forme di rappresentazione e i diversi gradi di relazione tra immagine, oggetto, simbolo e ruolo, l’artista dimostra la complessità dell’interazione e della definizione del sé.

 

Jani Ruscica, Conversation in Pieces, 2016
Installazione con cinque sculture, performance
Diverse dimensioni

© Jani Ruscica, Conversation in Pieces, courtesy of Galerie Anhava, Helsinki, photos: Pirje Mykkänen / National Gallery of Finland

 

18/02/2022