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DIGEST | CANDICE BREITZ

To love, to touch, to breed, to burn, to crown. Queste sono tra le parole che leggiamo nell’opera dell’artista Candice Brietz e pensata per essere un’installazione video composta da 1001 canali in cui l’artista deliberatamente non ci mostra delle immagini in movimento, ma lascia allo spettatore la costruzione di queste immagini e della loro sequenza, a partire da un suggerimento, scolpito, questo sì e immutabile. Digest (2020) è un’opera in cui la narrazione assume una veste inaspettata che viene suggerita dall’oggetto e dall’inaccessibile contenuto che si trova al suo interno.

Le scatole nere allestite sulle pareti, a uno sguardo ravvicinato, sono le custodie di cassette VHS che l’artista ha dipinto di acrilico nero lasciando visibile una sola parola del titolo del film che contengono. La parola scelta, tolta dal suo contesto originale coincide con un verbo ed è proprio la connotazione di tale verbo ad organizzare la disposizione di queste mille cassette nello spazio espositivo. Disposte perfettamente organizzate su scaffali, costruiti al millimetro  nelle distanze e nelle altezze, a imitare l’asettica disposizione di un negozio di videonoleggio, le opere vengono riunite in blocchi tematico: si avrà dunque la sezione sulla politica, quella sulla maternità e sulla paternità, quella sull’opposizione fino a riempire tutte le pareti a disposizione. Ne rimane però una. Al centro della sala, su un piedistallo bianco, l’ultima cassetta riporta Crown: il potere della narrazione sembra essere eletto da Breitz come metodo di sopravvivenza e di lotta.

Ispirandosi infatti alla raccolta favolistica di Mille e una notte, l’artista vuole richiamare e suggerire lo strumento della narrazione, che queste sculture sono in grado di ricreare, come arma per poter far fronte alle difficoltà sociali e politiche vissute nel nostro presente. La protagonista di Mille e una notte, Sharazad, figura proto-femminista, diventa il riferimento principale di Digest, con la sua voce, riesce ogni notte a eludere il suo destino e sopravvivere alla morte per mano del marito. Allo stesso modo la voce dell’artista che passa attraverso tutti questi verbi incastonati all’interno delle cassette è un monito, un consiglio, un urlo: voci che si accumulano e si sovrastano nel tentativo di generare nuovi pensieri e atteggiamenti che possano aderire al reale. ‘To crown’ in inglese ha anche la doppia valenza di incoronare e decapitare. Breitz con la sua installazione persegue la denucia e il rifiuto di di pensieri e comportamenti politicamente e umanamente scorretti: misoginia, razzismo, discriminazione di genere…  le disuguaglianze e le ingiustizie che affliggono trasversalmente i contesti sociali e offendono, non solo a parole, l’essere umano. Digest diventa allora la proposta alla generazione di un futuro attraverso narrazioni collettive.

Digest, fa parte di Never Ending Stories, mostra personale di Candice Breitz a cura di Daniele De Luigi visibile alla Palazzina dei Giardini di Modena dall’8 giugno al 18 settembre 2022.

 

 

Candice Breitz
Details from Digest, 2020
Videotape in polypropylene sleeve, paper, acrylic paint
20.3 x 12 x 2.7cm
© Photo Saverio Cantoni, Courtesy  Studio Breitz

 

15/06/2022