oac_2_low

FOCUS BIENNALE: PIXEL DREAM | CHARLOTTE JOHANNESSON

Charlotte Johannesson, tra le artiste in mostra alla 59° Biennale Arte a Venezia, si presenta il suo lavoro come un ossimorico esempio di come una tecnica tradizionale come quella della tessitura riesca a trovare una sua nuova dimensione all’interno degli sviluppi tecnologici e informatici, apparentemente così distanti. Guardando Pixel Dream(1981) si ha infatti la netta sensazione di trovarsi davanti ad un manufatto con un’origine incerta: la stampa su plotter restituisce una certa matericità ai pixel che insieme assumono una sembianza quasi tessile. Johannesson è infatti in grado di applicare lo sviluppo verticale e orizzontale del telaio, che da sempre faceva parte della sua metodologia fin dagli anni Sessanta, ai linguaggi di programmazione del computer. Quest’opera di piccole dimensioni diventa l’esempio del progressivo sviluppo della pratica dell’artista che unisce l’interesse per un’artigianalità dell’arte con le sperimentazioni tecnologiche: con un atteggiamento quasi pioneristico, l’azione di traduzione da uno strumento all’altro porta ad una commistione dei diversi linguaggi.

Una sirena danza su questa superficie fatta di codici binari, alla sua destra una figura umana sembra intenta a digitare i tasti di un pianoforte o forse di un computer o addirittura tessere su un telaio: Pixel Dream diventa l’emblema del processo dell’artista. Senza fermarsi sui possibili attriti ma anzi volgendosi alle potenzialità dell’incontro di queste tecniche, Johannesson usa la programmazione digitale per generare dei pattern e griglie di colore dando così libera interpretazione al suo pensiero femminista: la sirena guarda l’osservatore e gli sorride come se davanti a se vedesse un florido futuro fatto di convergenze piuttosto che di scontri.

La pratica dell’artista che negli anni si è sviluppata all’insegna di una costante sperimentazioni in cui l’immagine e la sua natura vengono costantemente rigirate e tolte da qualsiasi classificazione statica o limitante. Inoltre Pixel Dream è la celebrazione del pixel inteso come punto, come nodo in cui diverse informazioni (siano esse un filo o una stringa di numeri) si uniscono nella generazione di nuovi immaginari.

 

Charlotte Johannesson
Pixel Dream, 1981-1986, Plotter print, 42x52cm
Courtesy l’artista, Hollubush Gardens, London
© Charlotte Johannesson
Photo by Marco Cappelletti, Courtesy La Biennale di Venezia

 

22/06/22