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#ROSA: MR. OLYMPIA’S FLOWER SHOW OR: NO HIGHWAY COWBOYS OR … | ALEX DA CORTE

Un corpo la cui muscolatura è portata all’eccesso, i pettorali che scoppiano, le vene emergono sui bicipiti, sul capo un cappello da cowboy. Il volto dell’immagine posterizzata del body builder è però stato coperto da una fumetto di una farfalla, la stessa che si ripete un altro paio di volte sulla superficie della tela. L’opera, una tela di grandi dimensioni, è montata su un grande compensato dove l’artista americano Alex Da Corte ha dipinto, lilla su rosa, in caratteri romani, il numero 13. Mr. Olympia’s flower show or: no highway cowboys or… (2020) è sicuramente un’opera che si presenta come un rebus: i vari elementi e i colori sono stati assemblati con un rigore geometrico ma nonostante questo le libere associazioni di Da Corte sorprendono per la loro audacia e imprevedibilità.

Mr. Olympia’s Flower Show or: No Highway Cowboys or… oltre ad essere un omaggio alla cultura pop americana (il bodybuilder sembra fare riferimento ad una sensualità del corpo che caratterizzava la ricerca artistica di Andy Wohrol e Robert Rauschenberg) è anche un stratificazione di diversi riferimenti in cui le iconografie si mischiano e rimescolano, proponendo una nuova riflessione sulla cultura visuale contemporanea. L’immagine è desiderio e spettacolo e Da Corte, con la sua pittura e capacità installative, che ne contraddistinguono il lavoro, evidenzia l’esagerazione e l’assurdo dei modelli estetici contemporanei. Il gioco di contrasti creati da linguaggi visuali provenienti da diverse dimensioni culturali e temporali, la cultura pop dell’estetizzazione del corpo o la distorsione psichedelica della natura, crea un cortocircuito, seducente e incantante. Decifrare i diversi elementi e, soprattutto, enigmi che l’artista ci offre è un gioco che intriga e coinvolge lo spettatore: il numero romano potrebbe essere il capitolo del cartone animato in cui delle farfalle si muovono come tatuaggi animati su un corpo perfetto, oppure ancora il cowboy potrebbe essere la versione contemporanea di un gladiatore . Senza più nessun controllo di una gabbia semantica l’opera fa esplodere narrazioni le cui combinazioni sembrano essere infinite.

Più si cercano soluzioni, più il rebus si complica e si allontana ogni possibile soluzione e la scelta di un titolo articolato come Mr. Olympia’s Flower Show or: No Highway Cowboys or… assume un ruolo centrale. Nella reiterazione di diverse chiavi di lettura l’artista esprime la sua incapacità di proporre una visione univoca alla stregua di un assemblaggio in cui sguardi contemporanei si mischiano a retaggi culturali passati. De Corte si fa artista pop del desiderio odierno, incapace di orientarsi tra la smodata quantità di stimoli ricevuti quotidianamente. Ma non c’è da spaventarsi, l’artista sembra suggerire che in questo percorso non mancherà l’ironia e forse il piacere di perdersi diventerà il valore su cui basare la costruzione di una nuova iconografia.

Alex Da Corte,
Mr. Olympia’s Flower Show or: No Highway Cowboys or …, 2020, Installation view,
Helter Shelter or: The Red Show! or…, Sadie Coles HQ, London, 31 October 2020 – 13 February 2021
Credit: © Alex Da Corte, Sadie Coles HQ, London.
Photo: Eva Herzog

06/08/2022