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ORIENTAL AND AFRICAN CERAMICS | SARA OUHADDOU

“Niente appartiene a nessuno; tutti si sono riappropriati di tutto; ogni cosa rappresenta una storia di scambio tra civiltà.” Questa premessa è il punto di partenza dal quale Sara Ouhaddou, artista francese di origine marocchina, sviluppa la sua ricerca.
La pratica di Ouhaddou si alimenta di contaminazioni culturali: l’artista, infatti, raccoglie le storie del passato, soprattutto quelle poco conosciute, che testimoniano connessioni tra le diverse civiltà, con un particolare interesse verso quelle che riguardano la cultura arabo-andalusa che ha influenzato, nel medioevo, l’ambiente dell’artigianato di Marsiglia.

Oriental and African ceramics (2021) a prima vista potrebbe sembrare un arazzo, date le grandi dimensioni e la tipologia di installazione a muro che non prevede l’uso di una cornice. Invece si tratta di una stampa serigrafica su carta. Il bianco del foglio è interamente ricoperto da una texture composta da puntini e segni grafici curvi, stampati con un inchiostro dalle calde tonalità di giallo e marrone. Sopra la texture, nere e ben visibili, appaiono quelle che sembrano a tutti gli effetti delle parole, anche se non corrispondono a nessun alfabeto conosciuto. Queste, infatti, sono parte di un linguaggio ideato dall’artista, la quale ha deciso di creare un proprio carattere tipografico prendendo spunto dalla struttura formale della lingua araba e combinandola con le forme geometriche islamiche. Il risultato, nell’insieme, è una perfetta espressione della pratica stessa di Ouhaddou.

La condizione di migrazione ha da sempre interessato svariate popolazioni in tutto il mondo. Anche oggi milioni di persone si trovano a doversi spostare dalla propria terra natia – per via della guerra, del cambiamento climatico, di povertà economica, solo per citare alcune cause – dando origine a contaminazioni culturali tra popoli che, da un lato possono rappresentare ottime opportunità di crescita, dall’altro un rischio di perdere o confondere le radici culturali di provenienza.
In questo contesto, artisti come Sara Ouhaddou troveranno sempre terreno fertile per le loro ricerche, fondamentali nel preservare la memoria delle singole culture che, un domani, rischiano di sparire, o meglio, di non essere più riconosciute nella loro singolarità.

 

Sara Ouhaddou
Oriental and African ceramics, 2021
Inchiostro serigrafico su carta, pezzo unico, 290 x 150 cm
Courtesy Sara Ouhaddou e Galerie Polaris, Foto © Rebecca Fanuel

15/11/2023