SCOPIO | CLEO FARISELLI
Scopio è una scultura e una installazione allo stesso tempo: scultura per la qualità dei materiali impiegati, di gesso, resina epossidica e pigmento micaceo, montata sopra un piedistallo in ferro; installazione per un dettaglio non marginale, alla base, invece di un piedistallo o di un supporto fisso è applicato un manubrio, simile a quelli usati per muovere un periscopio.
E infatti le aperture di occhi che questa testa riproduce, sono effettivamente uno spazio per la visione, attraverso la quale sperimentarla.
Il titolo dell’opera rimanda, volutamente, all’idea di un sottomarino, alla possibilità di esplorare esperienze di visione non convenzionale. Costretti in uno spazio chiuso, immersi letteralmente in un contesto che è trappola e ignoto al tempo stesso, nel quale si cerca di muoversi e di sopravvivere.
Il gesto che Fariselli invita a compiere è proprio questo, quello di concentrarsi sulla sola vista come possibilità sensoriale di relazione con il mondo esterno, come all’interno di un sottomarino.
Reale e metaforico allo stesso tempo, l’ignoto che si affronta e gli strumenti, non sempre affidabili, che abbiamo per leggere il nostro presente e almeno provare a immaginare, il nostro futuro.
Una perfetta espressione di quella che viene definita arte relazionale, nella quale l’opera prevede un’interazione con il pubblico per poter assolvere pienamente la sua funzione. Al contrario di quelle opere che devono essere solo osservate, a volte da vicino altre volte rigorosamente da lontano, Scopio, per essere pienamente sé stessa, richiede un’azione da parte dello spettatore. L’attivazione di questo processo è esattamente ciò che stimola l’artista: ogni interazione è a suo modo unica, data dall’unicità della persona che la compie, di conseguenza l’opera in sé assume di volta in volta un significato, un’identità e un carattere diversi.
Nella pratica di Fariselli è essenziale il contatto fisico diretto tra l’artista e la sua opera. Le sculture in gesso, proprio per le caratteristiche strutturali di questo materiale, danno la possibilità di essere profondamente modellate, intervenendo con ogni parte del proprio corpo – anche quelle meno convenzionali – nel processo di creazione.
Il lavoro di Fariselli è un’esperienza condivisa, un momento di fruizione che unisce opera, artista e spettatore, donando ad ognuno qualcosa dell’altro. Una perfetta sintesi del concetto di scambio, ovvero condividere qualcosa di proprio in modo da ampliare la visione dell’altro, e viceversa.
Cleo Fariselli
Scopio, 2019
Gesso, resina epossidica, pigmenti micacei, rivestimento in scagliola carpigiana, acqua distillata, base in ferro, cm 33 x 25 x 28 e 55 x 140 x 55
© Courtesy l’artista, foto: Silvia Mangosio e Luca Vianello
28/06/2023