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SEEPING, ROTTING, RESTING, WEEPING | CANDICE LIN

Al centro della stanza espositiva una grande tenda indaco è la struttura su cui sono rappresentate strane creature feline e umane, genitali che si trasformano in musi di gatto e rimandi alla storia dell’uomo. La tenda, chiara ricostruzione delle architetture che caratterizzavano le abitazioni di  popolazioni nomadi, diventa il riparo per una serie di elementi scultorei che Candice Lin distribuisce nello spazio: troviamo sculture di uomini/cani/gatti in cui più teste convivono su un solo corpo, tappeti in cui vengono rappresentati figure ancestrali, sembrerebbero reperti archeologici di tribù antiche, felini e canidi in rame e tubi catodici in cui vengono proiettate animazioni di gatti che interagiscono tra loro con movenze umane. Seeping, Rotting, Resting, Weeping (2021) è una costellazione di elementi e linguaggi artistici in cui viene data molta importanza alle tecniche usate dall’artista per realizzare ogni elemento: si ha quindi il processo di fermentazione, di filtraggio e tintura che compongono le grandi tende indaco come i vari stadi di lavorazione dei tappeti e delle sculture. Ogni oggetto assume, in quest’ottica, un forte legame con il materiale e il processo di cui è costituito.  

Il progetto installativo dell’artista americana Candice Lin sprigiona il potere evocativo dell’oggetto, conferendogli una nuova emotività: La tenda nomade si trasforma in un santuario, un tempio in cui si prova un’istantanea devozione per quelle figure grottesche che non spaventano ma che piuttosto sembrano ricollegarci con qualcosa perso e dimenticato. Lin offrendo un immaginario complesso ma omogeneo e organico, propone una dimora in cui riposare, fermarsi e trovare il tempo per relazionarsi con questi protagonisti che sembrano avere in sé una storia da raccontare. 

Se da una parte l’aspetto tecnico e artigianale dell’opera è un elemento su cui l’artista pone fortemente l’attenzione, dall’altra proprio i processi chimici e organici utilizzati in fase di realizzazione di Seeping, Rotting, Resting, Weeping permettono una sua vicinanza corporea: ed è proprio con una riflessione sul corpo che si conclude l’esperienza dell’opera ambientale. Un video in cui un gatto/maiale, generato dall’artista attraverso la moderazione digitale 3D, invita l’osservatore a muovere il proprio corpo seguendo degli esercizi di Chicong. 

In questo teatro percettivo, Candice Lin offre un ritrovato e condiviso momento in relazione all’animale e alla parte più inconscia ed emotiva di noi: conferendo un senso di sicurezza e di armonia all’interno dello spazio espositivo, l’artista con la sua galassia di personaggi, materiali e processi, porta il visitatore ad immergersi in una nuova dimensione. 

 

Candice Lin
Seeping, Rotting, Resting, Weeping, 2021
Hand-printed (katazome) and hand-drawn (tsutsugaki) indigo panels, steel bar, dyed rugs, glazed ceramics, epoxy resin, feathers, block-printed and digitally printed fabric (masks), bells, tassels, and miscellaneous small objects, dimensions adaptable.
Installation view, Walker Art Center, Minneapolis, USA, 2021. Courtesy of the artist, the Walker Art Center, and François Ghebaly Gallery. Photo: Awa Mally

 

18/03/2023

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