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Time Dust | Martina della Valle

IL TEMPO SOTTILE
di Marinella Paderni

Le cose vivono di un loro tempo, dissimile da quello umano, un tempo sottile che è fatto di particelle minime, tracce elementari del suo esistere, depositi di una memoria silenziosa che non segue il corso della Storia – la memoria della fisica cosmica e dei suoi agenti che si ripetono all’infinito in un eterno ritorno; la memoria della materia e dell’anti-materia, del corpo e dei processi naturali, dell’entropia e della morte, che non conosce ragione senza il suo doppio, la vita. La polvere è di una queste particelle, come lo è pure la luce. Luce e polvere sono la sostanza di questo nuovo progetto di Martina della Valle che ha voluto chiamare Time Dust, perché la polvere è tempo e il tempo è quell’imperscrutabile incognita attorno alla quale ruota ogni giorno la vita. Oggetti dimenticati, smarriti, la cui invisibilità sembra essere la loro condizione naturale fino a quando la polvere non ci riporta alla loro memoria effimera, al loro tempo sottile.

L’operazione di Martina della Valle mette in luce come negli oggetti che diventano “rovina” di un tempo crescono loro malgrado altre forze, altre forme, che danno origine a nuovi significati. La polvere, l’ingiallimento della carta e della ceramica, le ragnatele, le crepe e i buchi sono gli elementi di questa nuova unità di significato che consente il dischiudersi di immagini inedite.

Dal testo critico di Marinella Paderni, realizzato in occasione della mostra personale di Martina della Valle, Time Dust, Metronom 2011

Cover image: Martina della Valle, Time Dust (Still Life), 2011
Stampa Inkjet su carta fine art, montata su alluminio, 50×70 cm

08/01/2018