as08082_r-ok-grande

CANTO DE LAS ESPIGAS | MARUJA MALLO

Maruja Mallo, straordinaria pittrice spagnola, nasce nel 1902 a Viveiro, nella regione della Galizia. In un’epoca in cui l’accesso all’arte era prerogativa quasi esclusivamente maschile, Mallo sceglie con determinazione di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di San Fernando, a Madrid, sfidando i pregiudizi e affermando il proprio diritto all’espressione artistica. Momento fondamentale nel suo percorso è stato l’incontro con i protagonisti della Generazione del ’27, un vivace gruppo di artisti e intellettuali spagnoli, tra i quali Salvador Dalí, Federico García Lorca e Luis Buñuel. Mallo elabora un linguaggio pittorico personale, dove eccentricità e teatralità diventavano strumenti di espressione e libertà e interpretando il surrealismo come strumento politico e sociale. Attraverso colori vivaci, figure sospese e spazi onirici, Maruja Mallo costruisce composizioni dense di significato simbolico, capaci di denunciare l’ingiustizia e l’oppressione. Centrale nella sua poetica visiva è la figura femminile, non più relegata a ruoli marginali o stereotipati, ma protagonista, emancipata e potente. Le sue donne sono icone di resistenza, forza e dignità, espressione di un’identità femminile nuova, autonoma e consapevole.
Lo scoppio della guerra civile spagnola nel 1936 ha segnato una svolta drammatica nella di Mallo: a causa del suo dichiarato sostegno alla Repubblica, è stata costretta all’esilio, prima in Portogallo e poi in Argentina, dove si è fermata per quasi 25 anni. Questo lungo periodo di forzata lontananza dai suoi luoghi di origine ha contribuito a una profonda trasformazione dello sguardo artistico: l’arte di Maruja Mallo si è connotata come più engagée, rivolta alla rappresentazione della realtà delle classi popolari.
Tra le opere più emblematiche di questo periodo si distingue Canto de las Espigas, realizzato appunto in Argentina. Si tratta di un vero e proprio inno al lavoro, in particolare al lavoro femminile nei campi. Nel dipinto, tre figure di donne – o forse una sola donna moltiplicata in tre raffigurazioni – appaiono in una posa solenne, con le braccia alzate e i palmi delle mani rivolti verso l’osservatore, come in un gesto di offerta o di resistenza. Attorno a loro, una trama di spighe di grano compone un modulo geometrico che evoca il ritmo e la sacralità del lavoro agricolo. L’opera fa parte della serie La Religión del Trabajo, composta da sette dipinti che celebrano il valore del lavoro umano: due dedicati alla terra, cinque al mare. In questa raccolta, l’artista rivendica con forza la dignità del lavoro manuale e la centralità della donna nel processo produttivo e sociale.
L’opera è attualmente esposta all’interno della mostra Maruja Mallo: Máscara y Compás, a cura di Patricia Molins, presso il Centro Botin di Santander in collaborazione con il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. La mostra è accompagnata da un catalogo, co-edito dalla Fundación Botín, dal MNCARS e dalla casa editrice This Side Up, con testi di Alejandra Zanetta, Johanna Hedva e della curatrice stessa.

Maruja Mallo
Maruja Mallo: Máscara y Compás
Centro Botin 
Fino al 14 settembre 2025

Maruja Mallo, Canto de las Espigas, 1939. Olio su tela, 118 x 233 cm. Colección MNCARS
© Maruja Mallo, VEGAP, Santander, 2024

21/05/25