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FREE FALL | PALLE TORSSON

Free Fall (2011), machinima realizzato da Palle Torsson, è il secondo intervento video nella programmazione di Metamorphosis, quinta edizione di Digital Video Wall, progetto a cadenza annuale curato da Gemma Fantacci e strutturato a capitoli tematici, volto a promuovere la diffusione e la sperimentazione dell’arte digitale.

Palle Torsson è uno dei pionieri della Game Art e del modding videoludico in ambito artistico. Le sue incursioni negli spazi di gioco iniziano nel 1996 insieme all’amico Tobias Bernstrup con il modding artistico del videogioco Duke Nukem 3D, videogioco sparatutto in prima persona, utilizzato per la creazione della performance Museum Meltdown, in cui gli artisti hanno ricreato gli ambienti dell’Arken Museum of Modern Art e sottoposto la riproduzione delle opere digitali all’orda delle creature mutanti: inevitabilmente, per rimanere vivi, alcune opere del museo sono andate distrutte. Come l’artista ha affermato in un’intervista per la mostra Game Video/Art. A Survey, «I videogiochi hanno il potenziale per operare come un parco giochi autonomo e uno spazio per affrontare questioni come la logica dei sistemi, la matrice, i confini della rete, gli oggetti funzionali, i mondi algoritmici e la tensione tra immersività e controllo dell’utente». Nonostante la reiterata promozione di stereotipi commerciali proposta da molti videogiochi mainstream, Palle Torsson identifica nello spazio videoludico un potenziale narrativo-performativo ed è questo che permette di identificare le possibilità di violazione, sovversione, per sondare utilizzi alternativi e sperimentali del mezzo.

Free Fall è una modifica del videogioco Half-Life 2 in cui lo spettatore viene visivamente inondato da una miriade di corpi apparentemente senza vita, che come marionette precipitano all’interno di un tunnel sbattendo contro la superficie dell’ambiente, prima di schiantarsi a terra in una pozza di sangue. Sfruttando l’engine del gioco, l’artista afferma di «intraprendere un’esplorazione visiva dell’assenza di terra, offrendo un viaggio che altera la percezione attraverso un flusso di entità in caduta libera. Quest’opera pone domande filosofiche sulla stabilità e l’orientamento, inducendo gli spettatori a riflettere sulle proprie prospettive». Free Fall è una lettura filosofica ed estetica della nostra società, ancora oggi più che mai imprigionata in una perpetua caduta libera su molteplici fronti, sociale, ecologico, politico, nonché economico. Come Torsson commenta, «credo che [l’opera] possa essere vista come una metafora di molte cose. Per esempio, della perpetua caduta libera delle nostre società, dei mercati azionari e della specifica ecologia che abitiamo. Inoltre, questo lavoro allude alle sovrastrutture che possiamo accertare e riconoscere, ma che agiscono come scatole nere sulle quali abbiamo poca o nessuna influenza. Quando l’atto di vedere diventa un gioco, un’attività di intrattenimento distruttiva prosciuga lentamente il mondo. La tana del coniglio finisce in una linea piatta».

 

© Palle Torsson, Free Fall, video still, courtesy l’artista

Palle Torsson, Free Fall, installation view on Digital Video Wall at Metronom, IT. ©

Palle Torsson, Free Fall, installation view on Digital Video Wall at Metronom, IT. ©