P(VIPs)po (PEPSIS) | ROBERTO CUOGHI
Un fantoccio giace a terra dopo una caduta violenta. L’impatto è stato così intenso da causare la distruzione degli arti, dai quali fuoriesce l’imbottitura. Questa è l’immagine evocata da P(VIPs)po, opera di Roberto Cuoghi (Modena, 1973; vive e lavora a Milano), inserita all’interno della serie PEPSIS.
Per Cuoghi, il processo creativo che conduce alla realizzazione dei propri lavori rappresenta esso stesso il vero nucleo dell’arte. Si tratta di un percorso in costante trasformazione, alimentato dalla continua sperimentazione di nuove tecniche e linguaggi. Ne derivano opere ogni volta uniche e irripetibili. Questo approccio investigativo consente all’artista di attraversare diversi stili, rendendo la sua pratica trasversale, ermetica e profondamente enigmatica.
Nella serie PEPSIS, Cuoghi adotta consapevolmente la stilizzazione come metodo: riproduce forme e immagini già note, familiari. Per l’artista, stilizzare significa tornare alla forma primigenia, replicare modelli già interiorizzati. Tuttavia, questa tendenza alla ripetizione di concetti assimilati rischia di frenare l’accesso all’inedito e di ostacolare la spinta verso l’innovazione. In PEPSIS, però, questa logica viene sovvertita: ciò che è già stato visto, vissuto e “digerito” non è più una gabbia, ma una base di partenza da cui trarre nuova ispirazione, un terreno fertile per il superamento della mera replica. Il titolo della serie, PEPSIS, deriva dal greco e significa proprio “digestione”. Ma è anche il nome scientifico di una particolare specie di vespa che per nutrire la propria larva utilizza il corpo di altri insetti. Per indurli a diventare gli ospiti della propria prole parassita, ne manipola i comportamenti. La vespa agisce per annientare la volontà della vittima, esattamente come una citazione ripetuta passivamente può neutralizzare l’originalità. Cuoghi, al contrario, invita a rompere questo meccanismo, a trasformare ciò che è già noto in una matrice da reinventare, anziché in uno schema da reiterare.
L’opera di Roberto Cuoghi è attualmente visitabile presso il MAMbo di Bologna all’interno della mostra Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo, curata da Lorenzo Balbi e Caterina Molteni. La mostra presenta più di cento opere di artisti e artiste che nel corso degli anni hanno esplorato e interpretato le molteplici forme dell’ironia.
Roberto Cuoghi
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Fino al 7 settembre 2025
MAMbo
Roberto Cuoghi (1973)
P(VIPs)po, 2020
Olio su tela
180 x 224 x 4.5 cm
Photo: Alessandra Sofia
© Roberto Cuoghi
Courtesy l’artista e Hauser & Wirth

Veduta della mostra Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo
Foto di Carlo Favero
© Roberto Cuoghi, by Siae 2025