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Ruby Gloom

Metronom: Partecipi al progetto Digital Video Wall 2020 | Eden con l’opera video Metal Romance (2019). In qualità di artista digitale e 3D, qual è il tuo approccio alla tecnologia e alla sua obsolescenza? Come ti relazioni con il video come modalità espressiva e con i suoi supporti?

Ruby Gloom: Uso la tecnologia come mezzo per esprimere me stessa e ciò che penso. Il mio primo vero tentativo di mostrare il mio lavoro è stato attraverso i social media, tramite lo schermo di un telefono. Per alcuni secondi, è stato come catturare gli occhi del pubblico in uno sguardo; però a volte un telefono non riesce a condensare le emozioni. Metal Romance (2019) è il mio primo progetto artistico e credo che, amplificandolo in un mezzo/spazio più grande, l’aspetto di Ruby9100M sarebbe più inquietante.

M: Spesso online l’idea e la rappresentazione del corpo possono essere idealizzate attraverso un’interfaccia 3D raffinata, l’unico dettaglio visibile della nostra personalità. Quale impatto pensi che abbiano l’iper-connettività e i social media sulla relazione e sui sentimenti che abbiamo verso il nostro corpo? In che modo Internet aumenta le possibilità di autoespressione e autorappresentazione secondo te?

RG: Nel mondo della tecnologia e dei social media, ci confrontiamo fisicamente di continuo con ciò che vediamo online. Anche se quasi tutto ciò che è URL è rifinito o calcolato con strategie e tecniche di marketing, non possiamo fare a meno di pensare di non essere abbastanza bravi, belli. Spesso ci connettiamo con altre persone online, ma ignoriamo l’importanza di costruire una relazione con noi stessi. Invece di cercare di capire chi siamo veramente, come ci vediamo, siamo portati a rappresentarci online come “perfetti”. Ho creato 9100M per esplorare la mia sessualità e le mie potenzialità. Se, come umano, potessi infrangere tutte le restrizioni fisiche e lo spazio, come potrei vivere libera?

M: Sei anche una creative designer, influencer di moda e art director digitale 3D. Queste altre attività influenzano in qualche modo la tua pratica artistica?

RG: Nel mio mondo, la bellezza “secondo le regole” non ha alcun senso. Sono sempre stata un’amante della moda e un’appassionata di anime. La moda è il modo in cui mi presento, non cerco mai di vestirmi bene, ma di esprimere la cultura e epoca a cui sono affezionata. Con lo styling, la direzione artistica e il design, filtro tutte le idee e il mio gusto in un’unica identità: RUBY 9100M.

M: Tutti le protagoniste di Metal Romance sono fiere, feroci, hanno protesi, arti artificiali, parti del corpo robotiche, inserti in plastica: sono cyborg che hanno anche una carica erotica amplificata. Ti interessa impostare una sorta di nuovo manifesto cyber-femminista?

RG: Le donne sono spesso rappresentate come iper-sessualizzate dai maschi nei film di fantascienza o nei giochi per computer, sono create per attrarre utenti maschi. Naturalmente, come donna, a volte sono fortemente attratta da personaggi femminili audaci, erotici e sensazionali grazie dell’idea di immaginazione illimitata portano con loro. Tuttavia, penso che sia un approccio molto diverso quello con cui una donna vede una donna. Potrebbe trovarla sessualmente attraente, ma con maggior emotività perché sappiamo come ci si sente ad essere osservate. Vedo 9100M come una donna cyborg che stacca la sua identità dalla mia, ma allo stesso tempo una parte di lei vive dentro di me, in quanto mia creatura.

M: Nel tuo lavoro gli avatar esplorano la loro sessualità di fronte allo spettatore. Cosa c’è in loro che riflette la tua personalità e qual è il loro scopo o ruolo nella tua pratica e ricerca in rete?

RG: Penso che le donne possano accettare più facilmente la varietà in termini di bellezza, sessualità e genere forse perché hanno una maggiore tolleranza verso dolore fisico, di conseguenza più compassione. La sessualizzazione dei miei avatar è negli occhi di chi guarda, non le ho mai pensate in questo modo, io sono una donna che guarda la bellezza di altre donne. Ho frequentato una scuola femminile dai 6 ai 17 anni. Anche se preferisco un partner maschile, le donne sono sempre gli esseri umani che apprezzo di più fisicamente e mentalmente. Spero che l’esplorazione degli avatar femminili che sto portando avanti influenzi le persone, specialmente le donne, a non provare o voler essere come qualcun altro, e suggerisca una nuova bellezza romantica che possiamo veramente apprezzare.

 

Ruby Gloom (Hong Kong, 1991) lavora con video e nuovi media dal 2016. La sua pratica riflette sulla relazione fra natura biologica e realtà digitale, sul concetto di identità e tecnologia. Nel 2020 ha collaborato alla campagna pubblicitaria di Apple Hong Kong Today realizzando un’esperienza artistica 3D dal tema “Create Your Second Life”. Nel 2019 ha partecipato alla mostra #Photographer cura di Wing Shya (Parallel Space Gallery, Hong Kong).

 

©Ruby Gloom e METRONOM, 2020

4/12/2020